Intervista a Juhani Matikainen

Si va verso l’estate, tutti i campionati e tornei vari sono finiti e l’hockey va in vacanza si pensa..ma non per tutti! Abbiamo intervistato coach Juhani Matikainen che ci parlerà di lui e della prossima stagione.

Ciao Juhani, come stai?
“Sto bene, sono in vacanza a Innsbruck dove abita mia fidanzata poi tornerò in Finlandia penso a metà giugno per 3-4 settimane..”

Siamo felici per la vittoria della EBEL di tuo papà Petri, avevi portato i bambini a Bolzano a vedere il KAC vero?
”Si siamo andati a vedere una partita ma peccato che il Klagenfurt abbia perso quell’incontro. Penso sia molto importante specialmente per i piccoli vedere come è l’hockey di alto livello, lo spettacolo, l’atmosfera di un grande stadio gremito. Inoltre anche per i nostri ragazzi più grandi che vogliono diventare professionisti, la EBEL può essere un traguardo e un modello”.

La prossima stagione allenerai la prima squadra IHL e quali under?
“Si sarò il coach della IHL ma lavorerò anche con un’altra squadra giovanile che valuteremo prossimamente con la dirigenza. Secondo me abbiamo dei giocatori classe 2000-2002 che hanno veramente un grosso potenziale. Per la prossima stagione spero che questi ragazzi siano pronti a cogliere l’opportunità di giocare regolarmente in prima squadra. Io gli darò di certo la possibilità ma poi starà a loro conquistarsi il posto”.

Tu curi molto la preparazione atletica:
“Si,i ragazzi hanno già cominciato ad allenarsi a secco, per me la preparazione estiva è una parte molto importante nello sviluppo dei giocatori. Il primo agosto tornerò per seguirla personalmente prima dell’inizio della stagione”.

Sei qui da 2 anni, prima avevi allenato anche ad Appiano, ormai conosci abbastanza bene il movimento. Cosa manca di più all’hockey italiano e ad Alleghe secondo te?
“Secondo me il problema fondamentale è decidere le priorità. E’ inutile cercare delle scuse ma se vuoi veramente diventare un giorno un giocatore di hockey professionista devi vivere e respirare hockey, deve essere al centro della tua vita. Questo manca in Italia.
Certamente ci sono tanti limiti e problemi, le scuole non collaborano con le squadre come avviene in altre nazioni, paesi piccoli come Alleghe faticano a trovare abbastanza bambini e ci sono sempre meno squadre. Se mancano i numeri viene a mancare la competizione e..cosa fa crescere di più un giocatore se non la competizione?
Ma per quanto mi riguarda queste alla fine sono scuse, se vuoi davvero qualcosa e ti impegni allora puoi raggiungerla. E’ quello che ho sempre cercato di fare nella mia vita e che cerco di insegnare ai miei ragazzi!”.

Kiitos (grazie) Juhani! A presto!

Matteo Reolon

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