di Marco Gaz
CALDARO – ALLEGHE 5-1
(0-0) (2-1) (3-0)
GOL: 20’38” Teemu Virtala (C), 26’31” Jonas Oberrauch (C), 39’27” Gabriel Vinatzer (A), 44’04” Teemu Virtala (C), 56’28” Moritz Selva (C), 59’21” Raphael Felderer (C)
Il Caldaro si impone sull’Alleghe dopo una partita giocata alla pari ma caratterizzata da alcune decisioni arbitrali che hanno penalizzato gli agordini. Buona prova per gli uomini di Scapinello che, nonostante la sconfitta, ha fatto vedere un buon hockey. Decisive le parate del portiere altoatesino che ha salvato il risultato più volte. Prima parte di gara con poche emozioni. Tante le penalità inflitte dagli arbitri ad entrambe le compagini e gioco che viene spezzettato più volte. Gli altoatesini ci provano ma la difesa agordina è attenta a non farsi sorprendere. Anche le civette provano a rispondere in powerplay ma il goalie del Caldaro sembra non voler commettere errori. Finale di primo tempo con i padroni di casa che si rendono pericolosi più volte. La frazione centrale inizia con il Caldaro che passa in vantaggio. Gli altoatesini sfruttano una penalità per sbloccare la sfida con Teemu Virtala. Continuano a piovere penalità e a rimetterne sono le civette. Intanto i padroni di casa ne approfittano siglando la seconda rete con Oberrauch. Si scaldano gli animi e gli arbitri non esitano a punire i giocatori. il gioco viene spezzettato più volte ma gli altoatesini si avvicinano alla terza marcatura. A fine secondo tempo l’Alleghe ingrana la marcia giusta prendendo di mira la porta avversaria e a pochi secondi dal termine arriva il primo gol agordino della serata con Gabriel Vinatzer. Nel terzo tempo le squadre danno spettacolo con occasioni da entrambi i lati. A fare la differenza sono i portieri ma il Caldaro, dopo un’azione insistita, porta a 3 le marcature. Si gioca a viso aperto ma ancora una volta sono le penalità che incidono sulla sfida. Altoatesini che calano il poker in superiorità numerica con Selva. Prima della sirena finale il Caldaro porta a 5 i gol, ancora in superiorità numerica.
Foto di Annalisa Dal Mas
